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About Federico Feriani

Il passato é quel tempo che chiamiamo storia.

La mia storia é colorata e cosparsa di fiori. La passione per  i “giannizzeri”, come amo chiamarli, inizia 50 anni fa.
Adolescente creo la prima composizione di fiori che viene esposta in vetrina nel negozio dove lavoravo. Fu subito un successo! Ne composi quel giorno a decine, e quel giorno diventó l’inizio del mio viaggio.
I fiori a volte mi sorridono, a volte mi fanno penare, e la storia si ripete ogni giorno, ma  nello stesso tempo sono cresciuto e continuo a crescere insieme a loro.

La mia esperienza, o per meglio dire, “armonia di insieme” si arricchisce quotidianamente: parlo con loro, ragiono con loro, creo con loro.
La creatività é diventata a tutti gli effetti un’arte che mi stimola costantemente a valorizzare la bellezza che mi circonda.
Con i fiori comunico e insegno a comunicare, cavalcando questa onda di cambiamento che ci ha purtroppo impoveriti di parole, di tenerezza, di attenzioni.

Il modo di comunicare con i fiori é cambiato. Un tempo i fiori erano i protagonisti, parlavano di amore, di amicizia, di affetto, di sensibilità...
Ora sono puro strumento commerciale, la loro sensibilità e la sensibilità che trasmettono a chi li guarda non è più così scontata.

Il fatto che si sia perso il romanticismo, la dolcezza, la gentilezza ci impedisce di godere di quello che la natura ci offre. E quale migliore opera d’arte ci regala la natura se non il fiore!
Le varietà ed i colori sono infiniti, e attraverso i fiori possiamo recuperare quella sensibilità che oggi viene considerata debolezza, ma che invece é simbolo di forza e coraggio.

Nonostante il mondo di 50 anni fa non assomigli minimamente a quello di oggi, rimane ben ancorata dentro di me la convinzione che i fiori possano rappresentare la medicina per curare un mondo malato, atrofizzato nella sua staticità, incapace di amare e di emozionarsi.

Ed ecco che il gesto di donare un fiore ad una bambina, che passa con la madre, distratta da un mondo che ci vuole distratti, possa essere un piccolo passo, un piccolo atto che non smetterò mai di compiere.

Perché quella bambina oggi é una studentessa universitaria che passa a ringraziarmi per quel bel gesto che le ha insegnato a fermarsi ed ammirare quello che la circonda.

Quel mio “correre dietro” a chi volge lo sguardo ai miei giannizzeri é la raffigurazione del profondo amore per quello che faccio. Perché quello stupore e quell’emozione che ogni giorno mi provocano i fiori possano essere patrimonio anche delle generazioni future.